Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine
Gli antibiotici, specie quelli ad ampio spettro, potrebbero ridurre l'effetto dei contraccettivi orali e quindi mettere a rischio di gravidanze indesiderate Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine e condotto da Robin Ferner della University of Birmingham. Il sospetto che gli antibiotici potessero compromettere l'efficacia della pillola aleggia addirittura dagli anni 70, ma mancavano studi su grossa scala per dipanare questo dubbio di interazione farmacologica. Gli esperti hanno confrontato la frequenza di gravidanze indesiderate in donne che usavano la pillola e che avevano assunto un ciclo di terapia antibiotica la frequenza di gravidanze indesiderate tra donne che avevano assunto altri farmaci oltre alla pillola contraccettiva. Per farlo hanno analizzato i dati delle 'Yellow Cards', un sistema di allerta a disposizione dei medici inglesi, dove vengono segnalati sospetti effetti avversi dei farmaci. Gli esperti hanno analizzato 74.623 'cartellini gialli' per gli antibiotici e 65.578 per altri tipi di farmaci. Sono state segnalate sei gravidanze indesiderate nei cartellini gialli per altri tipi di farmaci, equivalenti a 9 casi su 100.000 individui, contro 46 gravidanze indesiderate nei report sugli effetti indesiderati sospetti degli antibiotici, pari a 62 casi su 100.000. Secondo gli esperti le donne che usano la pillola e che devono fare una cura di antibiotici dovrebbero adottare ulteriori precauzioni durante la terapia antibiotica.
fonte: BMJ Evidence Based Medicine
Laiga: "Se si vuole dare un concreto aiuto alla maternità dopo la nascita, sarebbe più sensato investire tali soldi per rimediare ai gravi tagli al personale sanitario degli ultimi anni"
"Nuovo Jak inibitore riduce sintomi splenomegalia e migliora anemia". Rosati (Gsk): "Nuovo Jak inibitore già usato in 230 italiani"
Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l
Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose
Studio sui topi, migliore risposta immunitaria
Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l
Immunoterapia più chemioterapia raddoppia il tasso a lungo termine
Agisce anche sul trabecolato
Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose
L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale
Gesualdo, basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti
Fipe-Confcommercio e Associazione Aic firmano intesa
Commenti